Rapporto annuale per il 2024, n. 17 - 2025

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Nel 2024 le segnalazioni di operazioni sospette (SOS) ricevute dall'Unità sono state 145.401 (-3,3% rispetto al 2023). Al tale contrazione si associano, da un lato, una riduzione della quota di SOS a rischio di riciclaggio basso o nullo, anche grazie alle numerose iniziative per il miglioramento della qualità della collaborazione attiva; dall'altro, una crescita della complessità delle segnalazioni, che richiedono approfondimenti più ampi e tecniche di analisi avanzate. Gli esiti investigativi e i riscontri della DNA confermano l'efficacia dell'attività svolta.

Nel 2024 si sono conclusi i lavori per l'aggiornamento dell'Ana­lisi nazionale del rischio, a cui la UIF ha contribuito nell'ambito del Comitato di Sicurezza Finanziaria (CSF). L'Analisi conferma che il rischio di riciclaggio nel nostro Paese è molto significativo e individua, fra le minacce più rilevanti per il sistema nazionale, corruzione, estorsione, evasione e reati tributari, reati fallimentari e societari.

Gli schemi di riciclaggio emersi dall'analisi delle segnalazioni sono frequentemente caratterizzati dall'utilizzo di canali e strumenti finanziari innovativi e spesso assumono dimensione transnazionale. Tali schemi ricorrono anche nelle tradizionali aree di rischio degli illeciti fiscali, dell'abuso di fondi pubblici, della corruzione e della criminalità organizzata, che conservano una rilevanza primaria nei flussi segnaletici. Si mantiene rilevante l'impatto delle nuove tecnologie, con il peso crescente delle frodi informatiche e la continua evoluzione delle modalità di utilizzo delle criptoattività a scopi di riciclaggio.

Nell'attività ispettiva della UIF gli approfondimenti condotti fra gli operatori non finanziari hanno riscontrato criticità nel comparto del gioco, in particolare quello online. Anche gli accertamenti sui segnalanti del settore dell'oro hanno evidenziato carenze nei presìdi antiriciclaggio e nella consapevolezza degli obblighi antiriciclaggio; l'Unità ha realizzato apposite iniziative di sensibilizzazione degli operatori del comparto.

Nel quadro dell'analisi strategica è stato portato a termine uno studio che propone un quadro concettuale per spiegare e classificare le motivazioni sottostanti all'in­fil­trazione della criminalità organizzata nel tessuto economico ed è stato sviluppato un algoritmo per stimare il rischio di infiltrazione mafiosa nelle amministrazioni comunali. Sono in corso sperimentazioni per utilizzare algoritmi di machine learning  anche a fini operativi.

Sono stati effettuati interventi significativi sugli stru­men­ti informatici e di analisi per ridurre le attività manuali, assicurare la riservatezza delle infor­ma­zioni e rendere le applicazioni meglio rispondenti all'evoluzione metodo­logica, normativa e tec­nologica. Lo scambio di informazioni con gli Organi investigativi (OO.II.) e la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo (DNA) è stato reso ancora più sicuro.

La collaborazione con le autorità nazionali è stata intensa. Le richieste di informazioni dell'Autorità giudiziaria e degli OO.II. si sono lievemente ridotte, ma hanno interessato un numero di SOS superiore a quello del 2023. A luglio 2024 la Guardia di Finanza e la UIF hanno firmato un nuovo Protocollo finalizzato a rafforzare la collaborazione, in particolare attraverso il coor­dinamento delle attività di controllo, per orientare efficacemente l'attività su settori e fenomeni a maggior rischio.

Gli scambi informativi con le Financial Intelligence Unit (FIU) estere si attestano su livelli significativi, in aumento rispetto al 2023. La qualità delle richieste e informative spon­tanee ricevute da altre FIU si è accresciuta. L'Unità continua a esercitare le funzioni e i compiti delegati dal CSF sulle misure sanzionatorie internazionali, in particolare nei confronti della Federazione russa.

Nella seconda metà del 2024 ha preso avvio la Mutual Evaluation del sistema antiriciclaggio italiano da parte del GAFI. L'avvio dell'Autorità antiriciclaggio europea (AMLA) e la nuova regolamentazione europea danno vita a un nuovo assetto istituzionale che potrà rafforzare l'integrazione fra gli Stati membri nell'attività antiriciclaggio e di contrasto al finanziamento del terrorismo.