Nel 2021 le segnalazioni di operazioni sospette ricevute dall’Unità sono state 139.524, un valore superiore di oltre 10 volte rispetto a quello registrato nel primo anno di attività della UIF. Nonostante il notevole incremento, il rapporto con le segnalazioni analizzate e disseminate si è mantenuto sostanzialmente stabile rispetto agli anni precedenti, grazie ad un’attenta gestione dei processi di lavoro.
Il protrarsi della pandemia ha avuto un impatto non trascurabile sulla collaborazione attiva e sull’attività di analisi, da cui sono emerse quali tipologie operative più ricorrenti l’abuso dei finanziamenti garantiti dallo Stato e le condotte fraudolente attuate nell’ambito dalle cessioni dei crediti di imposta previsti dalla normativa emergenziale. Nell’aprile 2022 l’Unità ha pubblicato una specifica Comunicazione volta a richiamare l’attenzione dei soggetti obbligati sui rischi connessi ai possibili utilizzi illeciti di tali cessioni, nonché a sensibilizzare gli uffici della Pubblica amministrazione e gli altri soggetti obbligati variamente coinvolti nell’attivazione delle misure previste dal PNRR, per favorirne l’apporto segnaletico ai fini antiriciclaggio.
Le collaborazioni della UIF con l’Autorità giudiziaria e gli Organi investigativi si sono mantenute elevate, con 510 richieste pervenute. Le più rilevanti hanno riguardato l’analisi dei flussi finanziari nell’ambito di complesse indagini legate all’emergenza sanitaria, a ipotesi di criminalità organizzata, di reati contro la Pubblica amministrazione e a illeciti fiscali, anche connessi alle cessioni di crediti d’imposta. Nel corso del 2022 è stato siglato un protocollo con la Procura europea (European Public Prosecutor’s Office – EPPO) per agevolare lo svolgimento delle relative interlocuzioni e sono stati aggiornati i protocolli di intesa con la DNA e l’Agenzia delle Dogane e dei monopoli, mentre un ulteriore protocollo è stato stipulato con Cassa Depositi e Prestiti.
È proseguito in modo intenso lo scambio di informazioni con le FIU estere, per consentire l’adeguato supporto sia alle analisi finanziarie che alle richieste di collaborazione degli Organi investigativi e all’Autorità giudiziaria. Nel settembre 2021 è stato completato il trasferimento della rete FIU.NET da Europol alla Commissione europea, aprendo una fase progettuale volta a rinnovare l’infrastruttura per supportare il crescente volume dei flussi informativi scambiati e sostenere forme di collaborazione più evolute, come le analisi congiunte. Di particolare rilievo in ottica prospettica è stata la presentazione dell’AML Package da parte della Commissione europea, tra le cui previsioni figura la costituzione dell’Autorità Antiriciclaggio europea (AMLA), che agirà con ruoli di supervisore europeo antiriciclaggio e di Meccanismo di supporto e coordinamento per le FIU europee.
Sul fronte dell’analisi strategica, la base dati SARA si è arricchita di nuove informazioni grazie all’abbassamento della soglia segnaletica, passata da 15.000 a 5.000 euro, e all’ingresso di nuovi segnalanti, tra cui i punti di contatto centrale dei prestatori di servizi di pagamento. È proseguita l’attività di studio sulla diffusione del contante, al fine di individuarne le relazioni con la dimensione dell’economia sommersa, e sulle imprese potenzialmente infiltrate dalla criminalità organizzata, affinando i risultati già raggiunti con l’impiego di tecniche di machine learning.
In seguito ai drammatici sviluppi conseguenti alla violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina, l’Unità sostiene gli operatori nell’applicazione delle misure di congelamento, favorendo la diffusione e la conoscenza dei soggetti designati nei provvedimenti europei che si susseguono. Attraverso due Comunicati pubblicati nel marzo 2022, anche congiuntamente con la Banca d’Italia, la Consob e l’Ivass, la UIF ha richiamato gli operatori al rispetto delle sanzioni, raccomandando di comunicare le misure restrittive applicate prima del termine massimo consentito. Su incarico del Comitato di Sicurezza Finanziaria l’Unità ha anche realizzato la rilevazione, prevista dai regolamenti europei, sui depositi superiori ai 100.000 euro detenuti presso istituti di credito italiani da parte di cittadini russi e bielorussi.